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Xiaomi ritorna nel mondo dei SoC proprietari: addio Qualcomm e MTK

xiaomi soc proprietario

Nel mondo della tecnologia mobile, Xiaomi è un nome che non ha bisogno di presentazioni. Recentemente, la società ha fatto un passo audace che potrebbe cambiare il panorama dei chip per smartphone. Xiaomi sta infatti considerando di tornare a sviluppare i propri SoC (System on Chip), una mossa che potrebbe avere implicazioni significative non solo per l’azienda stessa, ma anche per l’intero settore. Ci si prepara ad un addio a Qualcomm e MediaTek quindi?

Xiaomi torna a lavorare al suo SoC proprietario, un chip per smartphone

Stando alla testata giornalistica China Mobile, sul portale di reclutamento ufficiale di Xiaomi, sono state pubblicate diverse offerte di lavoro che hanno attirato l’attenzione degli addetti ai lavori e degli appassionati di tecnologia. Le posizioni aperte non sono quelle comuni che ci si aspetterebbe per un’azienda che produce smartphone; sono specificamente legate allo sviluppo di SoC (System on Chip) proprietari.

Tra i ruoli in evidenza, figurano il “SoC Design Engineer“, responsabile della progettazione del chip, e il “Senior SoC Verification Engineer“, incaricato di verificare l’integrità e le prestazioni del chip prima della produzione su larga scala. Questo non è un dettaglio da prendere alla leggera. La decisione di assumere personale specializzato in questo campo potrebbe indicare che Xiaomi è pronta a fare un investimento significativo nella ricerca e sviluppo di SoC proprietari.

xiaomi surge s1
Il Surge S1 è uno dei chip proprietari del brand

Leggi anche: Il chip Surge P1 da 120W non è stato sviluppato da Xiaomi? La risposta ufficiale

La storia: l’azienda ha già prodotto chip proprietari

Per comprendere appieno l’importanza della recente mossa di Xiaomi nel campo dei SoC, è fondamentale fare un tuffo nel passato. Xiaomi non è nuova all’idea di sviluppare chip proprietari per i suoi dispositivi. Infatti, nel lontano 2017, l’azienda aveva fatto un tentativo simile con il lancio dello smartphone Xiaomi MI 5C. Questo dispositivo era alimentato da un processore a 8 core e 64 bit, battezzato come Surge S1. Il Surge S1 era un chip piuttosto avanzato per l’epoca, progettato per offrire un equilibrio tra prestazioni elevate e consumo energetico ridotto.

Tuttavia, è interessante notare che, nonostante l’entusiasmo iniziale e le aspettative elevate, il Surge S1 non ha trovato applicazione in altri dispositivi Xiaomi successivi. Questo potrebbe essere dovuto a una serie di fattori, tra cui le sfide tecniche, i costi di produzione o semplicemente una strategia aziendale in evoluzione. Ad esempio, mentre il Surge S1 era competitivo, non era all’altezza dei processori di punta di Qualcomm o MediaTek in termini di prestazioni. Inoltre, sviluppare un chip proprietario è un’impresa costosa e rischiosa, che richiede un investimento significativo in ricerca e sviluppo.

Perché questa mossa?

Quindi, perché Xiaomi sta considerando di ritornare in questo campo? Una possibile spiegazione potrebbe essere il desiderio di avere un controllo maggiore sull’hardware e il software dei propri dispositivi. Con un SoC proprietario, Xiaomi potrebbe ottimizzare meglio l’interazione tra il chip e il sistema operativo, migliorando così l’efficienza energetica e le prestazioni generali. Inoltre, in un mercato sempre più competitivo, avere un chip proprietario potrebbe fornire a Xiaomi un vantaggio distintivo rispetto ai concorrenti. Tuttavia, la concorrenza è spietata: Qualcomm e MediaTek (le aziende da cui si rifornisce il brand) hanno già a catalogo prodotti eccellenti.

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