Stando alle informazioni scovate nell'ultimo aggiornamneto di Google Play Services, la compagnia statunitense starebbe lavorando ad una nuova funzione che permetterebbe di localizzare e ritrovare gli smartphone Android anche una volta spenti. Si potrebbe trattare di una funzione, inizialmente, esclusiva per i prossimi smartphone Pixel ma non è esclusa la possibilità che venga estesa a tutti i produttori che decideranno di trarre vantaggio da questa nuova possibilità.
Google consentirà di trovare i telefoni Android anche da spenti
Google starebbe lavorando ad una Finder Network per l'app Find My Device: l'equivalente Android del sistema Find My di Apple. Grazie a questa Finder Network, Google prenderebbe in prestito il sistema di condivisione della posizione utilizzato dagli Apple AirTags per comunicare tra di loro. Stando ai dettagli emersi nel nuovo aggiornamento di Google Play Services, infatti, in futuro gli smartphone Android potrebbe comunicare la propria posizione tra di loro utilizzando un segnale Bluetooth Low Energy, anche quando sono spenti.
La funzione potrebbe chiamarsi “Pixel Power-off Finder” indicando la possibilità di una temporanea esclusiva per gli smartphone prodotti direttamente da Google. Una strategia che potrebbe avere senso nel breve termine, perché per questo tipo di tecnologia non esiste retrocompatibilità: i produttori, infatti, dovranno adeguare i loro chip bluetooth per supportare questa nuova funzione, quindi non avrebbe senso rendere disponibile la funzione su dispositivi che non potrebbero mai sfruttarla.
Negli ultimi mesi, inoltre, sono emersi rumor sulla possibilità che anche Google portasse sul mercato una sua versione degli AirTag, che ben si sposerebbe con questo nuovo tipo di tecnologia, andando ad offrire una rete completa di ritrovamento dei dispositivi Android.
⭐️ Scopri il nuovo Volantino Settimanale di GizChina con offerte e coupon esclusivi sempre diversi.Questo articolo Gli smartphone Android non si perderanno più: ecco come saranno sempre ritrovati è stato pubblicato in origine su GizChina.it.
0 Commentaires