Poco tempo fa abbiamo parlato di GPT-5, la prossima versione (supponiamo) del modulo generativo di OpenAI. Abbiamo detto che sarà molto più vicino all’AGI di quanto ora possiamo pensare, ma la sua uscita non è vicina. Infatti, secondo quanto detto dal CEO di OpenAI, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in questione non è neanche iniziata. Vediamo perché.
Parliamo di GPT-5, il prossimo aggiornamento di ChatGPT che OpenAI dovrà lanciare. Quando uscirà? Non a breve secondo il CEO dell’azienda
In occasione di un evento al MIT, il CEO e co-fondatore di OpenAI, Sam Altman, ha smentito che la società stia attualmente addestrando GPT-5, come riportato in una lettera aperta che chiedeva ai laboratori di sospendere lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale più potenti di GPT-4. Tuttavia, ciò non significa che OpenAI non stia lavorando per espandere le capacità di GPT-4, né che non stia affrontando le preoccupazioni sulla sicurezza dei sistemi futuri.
La sfida nel dibattito sulla sicurezza dell’IA è la difficoltà di misurare e monitorare i progressi, poiché l’idea che gli aggiornamenti tecnologici numerati riflettano miglioramenti definiti e lineari nelle capacità è errata. Questo errore dei numeri di versione viene applicato anche ai modelli linguistici di OpenAI, portando a iperboli sulle previsioni della superintelligenza dell’IA e sulla sua rapida evoluzione.
Invece, l’attenzione dovrebbe essere sulle dimostrazioni di ciò che questi sistemi possono o non possono fare e sulle previsioni su come questo potrebbe cambiare nel tempo. Sebbene OpenAI non stia sviluppando attualmente GPT-5, l’azienda sta ancora lavorando per espandere il potenziale di GPT-4 e altri nel settore stanno costruendo strumenti altrettanto ambiziosi. Ci sono anche altri lavori in corso per ottimizzare GPT-4, e OpenAI potrebbe rilasciare una versione intermedia come GPT-4.5 prima di passare al successore.
Anche se i governi del mondo fossero in grado di imporre un divieto sui nuovi sviluppi dell’IA, la società ha comunque molte cose da fare con i sistemi attualmente disponibili e non completamente compresi, tra cui GPT-4. Quindi mentre l’assenza di GPT-5 può offrire una certa consolazione ai preoccupati per la sicurezza dell’IA, rimangono ancora molte questioni importanti da affrontare.
Via | The Verge
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