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Raggiunto un nuovo accordo per l’Intelligenza Artificiale: l’AI Act si avvia verso l’essere ben definita

infografica ai act con bandiera europea e stelle dei paesi europei

L’Unione Europea ha compiuto un passo decisivo verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, raggiungendo un accordo provvisorio sull’Atto sull’Intelligenza Artificiale anche detto AI Act. Questo accordo promette di porre nuove basi normative, influenzando non solo gli stati membri dell’UE, ma potenzialmente anche le politiche globali in materia di IA.

L’accordo provvisorio sull’AI Act: un nuovo orizzonte per l’Intelligenza Artificiale

Dopo trattative intense, Bruxelles annuncia un accordo provvisorio sull’AI Act, un’iniziativa che potrebbe segnare un punto di svolta nella gestione dell’intelligenza artificiale in Europa e oltre. Questo accordo mira a stabilire un insieme completo di regole per governare l’uso dell’AI, con potenziali ripercussioni internazionali.

Il comunicato stampa evidenzia particolari obbligazioni per i sistemi di intelligenza artificiale “ad alto impatto”, includendo valutazioni del rischio, test avversari, rapporti sugli incidenti e altro ancora. Viene inoltre richiesta la trasparenza attraverso la creazione di documenti tecnici e riassunti dettagliati sul contenuto utilizzato per l’addestramento, una pratica finora non adottata da aziende come OpenAI, creatrice di ChatGPT.

Un aspetto cruciale è il diritto dei cittadini di presentare reclami sui sistemi basati sull’intelligenza artificiale e ottenere spiegazioni sulle decisioni riguardanti sistemi “ad alto rischio” che influenzano i loro diritti. Sebbene i dettagli specifici non siano stati ancora definiti, il comunicato menziona un quadro per le sanzioni in caso di violazione delle norme, variabili in base alla gravità e alla dimensione dell’azienda.

ai act bandiera europea

Tra le applicazioni vietate dall’AI Act, vi sono l’uso dell’AI per catturare immagini del volto da telecamere di sorveglianza, la categorizzazione basata su caratteristiche “sensibili” come razza, orientamento sessuale, religione o credenze politiche, il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro o a scuola, o la creazione di sistemi di “punteggio sociale”. Le regole includono anche una lista di eccezioni per l’uso di sistemi biometrici da parte delle forze dell’ordine.

Si prevede che un accordo definitivo sarà raggiunto entro la fine dell’anno, ma la legge probabilmente non entrerà in vigore prima del 2025. L’attuale accordo segue il primo progetto dell’AI Act del 2021, che aveva l’obiettivo di definire cosa costituisce effettivamente l’IA e di sincronizzare le regole per la sua regolamentazione tra gli stati membri dell’UE. Le revisioni successive sono state motivate dall’introduzione di strumenti di AI generativa in rapido cambiamento, come ChatGPT e Stable Diffusion (per citare i due modelli linguistici più diffusi).

La regolamentazione del monitoraggio biometrico in tempo reale e dei modelli di AI “general-purpose” come ChatGPT di OpenAI ha suscitato divisioni. Questi temi, ancora oggetto di dibattito questa settimana, hanno ritardato la conferenza stampa per annunciare l’accordo.

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